Terza gita fuori porta con gli amici geocaher, da quando abbiamo iniziato questa routine, il luogo lo abbiamo deciso al ristorante quindici giorni prima, nell’altra routine, quella mangereccia.
Oggi siamo venuti a caccia a Canale Monterano, dove alcuni di noi sono già stati, ma non completata e siamo in undici, ovvero: Geppo&Poncho, Tshio, pavido_hobbit, TerroneInRome, 21Aprile753ac, Lillemaider&Dr.Pallo e l’immancabile Vanessa, GioeleElio detto piè veloce e noi, GROTTAMBULOeDOLINA.
Grazie a chi ci era già stato, avevamo già le coordinate finali della Mistery, ma dato che la maggior parte di noi doveva cercarle tutte, la cosa ci ha poco agevolato solamente, anzi, sapevamo anche quali erano le criticità di questo giro, permettendoci prima di venire meglio attrezzati e poi di ripristinare quelli mancanti o malconci.
Va bene, bando alle ciance e cominciamo.

Partiamo dal parcheggio nei pressi delle Cascate della Diosilla (GC6w9q8) e proprio qui giungiamo dove è nascosto il primo cache, posto magico, ma così magico che il contenitore è sparito. Da notare una incongruenza, è indicato come “small”, ma la descrizione dice invece “molto piccolo”.

Ci soffermiamo una buona mezz’ora a cercare e a fotografare la cascata, la copertura arborea non aiuta la ricerca, finalmente con l’aiuto della foto spoiler troviamo il nascondiglio, ma non il contenitore, d’altro canto i log precedenti non lasciano dubbi, così visto che si tratta di un bel posto, riteniamo che valga la pena un ripristino.
21Aprile753ac è ben fornito di contenitori sostitutivi e visto che l’umidità ambientale potrebbe minare la loro resistenza, raccogliamo un barattolo di vetro tra i rifiuti che purtroppo sono sparsi nel bosco e raddoppiamo la protezione mettendoli uno dentro l’altro.
Fatto, ci mettiamo una pietra sopra, letteralmente e fisicamente e ci dirigiamo verso il prossimo cache.
Lungo il percorso ci soffermiamo a visitare la solfatara, una enorme pozza bianca in cui gorgoglia l’acqua sulfurea che proviene dal sottosuolo, benchè fredda, si perchè se non l’ho ancora detto, ci troviamo in un area termale a pochi chilometri dal lago di Bracciano e dagli altri che non sono altro che le bocche di antichi vulcani in stato di quiete millenaria.

Proprio di fronte si trova Indian Rock (GC27892), il nostro secondo cache, il cui nome lo eredita da una sporgenza rocciosa che assomiglia ad un volto, troviamo facilmente il contenitore, in buone condizioni, salvo il fatto che l’indizio che serve a completare le coordinate finali della Mistery non si legge più, però giacché alcuni di noi lo avevano già trovato, questo ci ha permesso di risegnare quello che manca e rendere nuovamente efficiente questo passaggio.


A questo punto ci dirigiamo verso la città diruta di Monterano (GCKKJZ), passiamo accanto ad una antica fontana, gli archi di un acquedotto, e finalmente entriamo in paese, dove restano in piedi, le rovine della Chiesetta di San Rocco, alcune parti del Palazzo feudale, con la berniniana fontana del Leone (la statua del leone originale è stata collocata nel Municipio di Canale), il campanile della Cattedrale di Santa Maria, eretta quando Monterano era sede di diocesi e i resti di alcune abitazioni, spesso costruite sopra tombe etrusche.






Qui troviamo il terzo cache, tutto sommato in buone condizioni, ci sono molti foglietti ed è divertente leggere i nomi degli amici che purtroppo non giocano più, poi ci attardiamo a visitare le rovine, il pavido_hobbit si cimenta in una azzardata arrampicata, emulata poco dopo dalla piccola Vanessa.

Ci spostiamo poi a visitare la Chiesa e il Convento di San Bonaventura con la prospiciente fontana ottagonale, luogo in cui sono state girate alcune scene del Marchese del Grillo.
Ora qualcuno comincia a sentire i morsi della fame, ma gli chiediamo di resistere un poco ancora, vogliamo almeno raggiungere il “final” de La Mola Vecchia (GC2W1E8), ovvero la Mistery, prima di fare merenda.
Imbocchiamo il sentiero che ci conduce all’altra solfatara e poi risaliamo il fiume fino ad una tagliata, che scopriamo sia il luogo dove è nascosto il cache.





Purtroppo anche questo è scomparso, Tshio che l’ha già trovata, ricorda il nascondiglio e rinveniamo solo una bustina di plastica, senza contenitore e senza logbook, così anche questo lo ripristiniamo e lo rimettiamo nel suo giaciglio e dopo aver scattato le foto di rito, finalmente ci fermiamo per la sospirata merenda.

Si riparte, ora viene il bello, ci aspettano due guadi, quanto dovremo bagnarci? Il mistero è ben presto svelato, fino alle caviglie, il sempre meno pavido_hobbit, ci cimenta in un’altra acrobatica arrampicata e riesce a bagnarsi solo un piede, Geppo, con l’aiuto dei bastoncini da trekking riesce a passare sui pochi sassi sporgenti, Tshio prima, dopo io e Dolina entriamo in acqua senza problemi, e magia, 21Aprile753ac tira fuori dal suo zaino un lucente paio di stivali di gomma, che rivenderà a caro prezzo, non solo ai restanti gitanti, ma anche ai successivi sconosciuti che nel frattempo ci hanno raggiunto.

Per questo passaggio ci è voluto un po’ di tempo, nel frattempo io e Gioele andiamo in avanguardia al successivo guado, nulla da fare, anche qui acqua alta, unica possibilità di rimanere asciutti, un tronco a qualche decina di metri che attraversa il fiume ed è qui che si aprono le scommesse su chi cadrà in acqua, il meglio lo darà l’ormai “Impavida Hobbit”, elegante come una provetta acrobata, per il resto assisteremo a scene da Circo Barnum.
Superato il fiume, il fiume un solo ostacolo ci separa dalla Capanna del Buttero (GC2E46Q), ovvero il quarto cache, le famose mucche assassine, che poi si riveleranno delle docili e mansuete bisteccone, che custodiscono il contenitore nascosto in bella vista, ma solo per chi sarà capace di arrampicarsi sul pietrone.



Troviamo tutto in ordine, a parte il fatto che l’indizio per risolvere la Mistery è semicancellato, così forti dell’averla già trovato, rimediamo riscrivendolo per bene, a beneficio di chi ci seguirà.
Pochi metri più il la, troviamo la capanna, dove Lillemaider e Dolina pare abbiano deciso di mettere su famiglia, vabbè mettiamola così e basta.

Finalmente siamo sulla dirittura d’arrivo, manca l’ultimo cache nei pressi della Sorgente di Rafanello (GC29KR1), ci incamminiamo allegramente, Gioele che ha zampettato dietro a noi fin’ora, accusa un po di stanchezza, ancora non ha recuperato a pieno dopo l’incidente di qualche mese fa, per cui insieme a Dolina e Vanessa si ferma a riposare, mentre noi altri proseguiamo.
Dopo qualche minuto di cammino in salita, qualcosa non mi torna, chiacchierando abbiamo sbagliato strada, il sentiero giusto è dalla parte opposta, così quelli in attesa ci vedo ritornare, poi preso il sentiero giusto, nei pressi di un area picnic troviamo l’ultimo cache, ancora in perfette condizioni, nessun intervento nostro è necessario, così firmiamo rapidamente e ce ne torniamo indietro.


Ora li abbiamo trovati tutti, il rientro, stanchi e senza stimolo, è un po’ noioso, ci fermiamo solo per visitare qualche cavità e scattare qualche ultima foto, poi arriviamo finalmente alle macchine, alla fine abbiamo fatto circa dieci chilometri.
Tocca riportare ora il pupo a casa, di fronte la quale ci fermiamo per una meritata apericena, finisce così la terza uscita del gruppo Geocaching @ Roma
