Questo primo maggio, abbiamo accolto con piacere l’invito degli amici luisa e Marco, per andare a vedere il Revotano, luogo che volevamo già da tempo visitare, magari abbinandolo alla discesa del Fosso di Galantina, il cui ingresso si trova lungo il medesimo sentiero, così è stato.
Il Revotano e una grande dolina con un diametro di circa 250m e profonda circa 80m, per raggiungerla da Roccantica (Ri) bisogna percorrere via del campanile (parcheggio se arrivate con l’auto 42.3192889N – 12.6978139E) e poco prima del tornante, prendere un sentiero sulla destra con l’indicazione del luogo ed anche per i ruderi dell’eremo di san Leonardo, in una mezzora di leggero saliscendi si arriva sul bordo.




Da qui un comodo sentiero da prima, meno poi, scende all’interno, dove ci si trova in un ambiente del genere tolkieniano, il fitto bosco che cresce al suo interno ed i massi di crollo, sono completamente ricoperti di muschio, per muoversi all’interno spesso bisogna passare sotto rami bassi, come piccole gallerie naniche, da qui è impossibile vedere la vera grandezza della dolina, dove invece è possibile, è il belvedere a poche decine di metri dal punto di discesa iniziale.


Fatte le foto di rito, da qui il gruppo si divide, oggi siamo in otto, cinque di noi proseguiranno la passeggiata in direzione dell’eremo di San Leonardo, gli altri tre tornano brevemente indietro, fino ai ruderi di una vecchia mola da cui inizia la discesa del Fosso di Galantina (42.3121972N – 12.7026917E).



Le indicazioni sulla guida, ci avvisavano che nella stagione secca avremmo potuto trovare pochissima acqua, non sapendo come regolarci ancora e con la minaccia della pioggia imminente, almeno la salopette della muta l’abbiamo indossata.
Non è stata necessaria, non ha piovuto e pozze con mezzo metro di acqua al massimo, abbiamo sudato come cinghialotti.






Durante la discesa abbiamoapprofittato per fare un po di scuola canyoning, i miei due accompagnatori hanno armato e gestito la discesa benissimo, ci possiamo ritenere tutti soddisfatti, tranne forse sulla qualità della forra, una decina di salti di altezza massima 8m, armati su alberi o spit singoli, sempre in ambiente ampio, ed un po di spazzature nella metà inferiore del percorso.

All’arrivo dopo circa 3 ore, 100m di dislivello e 2 chilometri di discesa, invece di rientrare a piedi, abbiamo trovato ad accoglierci Rosa che aveva provveduto a raggiungere il parcheggio basso (42.3172444N – 12.6857778E).

